Lettera aperta all'appassionato d'animazione giapponese

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  1. The begin of beck
     
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    Lettera aperta all'appassionato d'animazione giapponese

    Messaggiodi Shito il sab mar 21, 2009 11:14 am
    Chiunque condividesse, o comunque sentisse di farlo, è invitato al crossposting e alla diffusione, con l'unica richiesta di non alterazione del testo.



    Caro amico,

    come probabilmente già saprai, questo fine settimana vede l'uscita nelle sale cinematografiche italiane del film ‘Ponyo sulla Scogliera’, ovvero la versione italiana di ‘Gake no Ue no Ponyo’, l'ultimo film dello Studio Ghibli firmato da Miyazaki Hayao.

    Più che parlare del valore della pellicola, cosa per cui ci saranno di certo tempo e spazi futuri, vorrei ora provare a farti riflettere su una questione ben più urgente.

    Ovvero: questa uscita cinematografica rappresenta un'occasione unica non solo per 'Miyazaki in Italia', non solo per lo 'Studio Ghibli in Italia', ma per la salute di tutto il settore dell'animazione giapponese in Italia.

    Perché?

    E' molto semplice. Sin dalla 'seconda invasione' di anime (e manga) nel nostro paese, ovvero quella avvenuta all'inizio degli anni novanta, non si è mai riusciti a fondare in Italia un reale zoccolo di cultura di settore. Questo significa che, dai novanta a oggi, i manga e gli anime hanno avuto un loro piccolo 'boom di nicchia', che ha provato a espandersi commercialmente, fallendo nel diventare mainstream, e ora siamo agli sgoccioli. Questo proprio perché non si è mai pensato, né si è mai riusciti, a fondare in Italia un'onesta cultura di settore. Quindi la nicchia è stata prosciugata, e ora è in secca.

    Ho personalmente vissuto tutte queste fasi sia da appassionato che da addetto ai lavori, perché c'ero personalmente, in prima linea, nel corso di tutta questa evoluzione. E non è nulla di originale. Così capita nei mercati di nicchia quando non fondando realmente nulla di subculturale, si cerca a un dato momento di spaccare la nicchia per mera ragione economica: non funziona.

    E' evidente che manga e anime non saranno mai moduli espressivi realmente di massa in Italia, e non credo lo si dovrebbe neppure auspicare. Tuttavia, senza fondare una solida base culturale anche di un settore 'medio piccolo', la sua nicchia muore, muore commercialmente perché non riesce né a mantenersi, né soprattutto a rinnovarsi.

    Tuttavia, fondare una cultura di settore è la cosa più difficile, perché richiede due elementi che difficilmente si associano: l'intento culturalizzante/artistico E un serio e oculato investimento di risorse economiche.

    Ed eccoci giunti al punto: perché l'uscita di ‘Ponyo sulla Scogliera’ rappresenta un'occasione reale, e perché altre uscite non erano altrettante occasioni?

    E' presto detto. Da un lato, un'uscita artisticamente impeccabile, ma economicamente misera, non muove nulla. Non vi è un investimento serio, e quindi neppure la visibilità mediatica reale del prodotto è tale da raggiungere nuovi fruitori. All'opposto, anche la diffusione commercialmente sovraesposta di un prodotto di gran visibilità, ma tuttavia non culturalmente rispettoso della sua eredità culturale originale, non crea nulla, perché non comunica nulla di vero al pubblico.

    Uscite cinematografiche come quelle di ‘Ken’ o ‘Lupin’, quindi, non significano nulla. Sono solo delle operazioni di 'passa alla cassa', fatte per spremere i residui nostalgici di personaggi già noti e amati. Lavori realizzati col minimo investimento possibile per massimizzare il guadagno al più possibile. Prendi i soldi e scappa. Taglia e brucia.

    Uscite invisibili apparse sull'onda di distriduzioni straniere, come quelle dei film di Kon Satoshi (‘Tokyo Godfathers’, ‘Paprika’) non significano evidentemente nulla.

    Il mercato dell'home-video è ormai pressoché esploso, vive di sola grande distribuzione 'squarciata', ovvero di merchandise a basso costo da edicola o cestone di centro commerciale.

    Questa è l'attuale situazione dell'animazione giapponese in Italia.

    In questa situazione, ‘Ponyo sulla Scogliera’, un film inedito, esce al cinema in Italia in duecento copie. Per intenderci, sono più copie di quelle di ‘The Millionaire’, il campione degli Oscar di quest'anno. Non solo. Esce in duecento copie con una localizzazione italiana fedele all'originale, dove il bambino protagonista, un bambino giapponese, viene chiamato 'Sosukechan', dove si parla -con naturalezza e normalità- di Dea Kannon e di Urashima Taro, perché è un film giapponese ambientato in Giappone. Ed è un film per bambini, ovvero i soggetti ideali per il fondamento di una nuova cultura.

    Oltre alle duecento copie, c'è la serietà di un distributore, la Lucky Red, che ha investito grandemente e intelligentemente su questo film. E' innanzitutto il terzo film Ghibli che distribuisce, sempre con serietà. Presentato a Venezia, con l'autore giunto in Italia. Ottenendo grande riscontro di critica, cosa che si è rispecchiata in tutta la stampa nazionale, dai giornali quotidiani, alle riviste di settore, ai telegiornali più in vista. Molte iniziative pubblicitarie sono state varate a latere dell'uscita del film: un concorso sul sito Lucky Red, uno sul sito Cartoon Network, uno sul sito di Nanoda.

    Molto, molto lavoro è stato profuso SIA dal punto di vista commerciale, SIA dal punto di vista artistico e culturale, intorno a ‘Ponyo sulla Scogliera’.

    Per questo è un'occasione unica.

    E per questo credo che proprio in questo momento, chi si vuole chiamare "un appassionato di animazione giapponese" dovrebbe saper premiare tanto sforzo e tanta cultura profusa dalla Lucky Red in questo settore che noi diciamo di amare.

    Il modo per farlo è, chiaramente, andare al cinema e portare amici e parenti al cinema, spingerli al cinema a vedere quello che è un magnifico film, il film dell'autore di animazione giapponese che -anche e soprattutto e innanzitutto in giapponese- è a giusto titolo ritenuto il simbolo e l'erede della tradizione animatoria nipponica.

    Soprattutto quando Lucky Red ha già dichiarato la sua intenzione a distribuire l'intero catalogo dei film di Miyazaki bei CINEMA italiani, e di distribuirli nella totale fedeltà artistica e culturale agli originali, questa è un'occasione irripetibile, venutasi a creare per una serie tanto lunga di coincidenze tanto fortuite che sarebbe persino noioso stare qui a elencarle.

    Ma è forse la rara, unica occasione di fondare una onesta, modesta ma VERA cultura dell'animazione giapponese in Italia, e spero solo di essere riuscito a comunicare questo obiettivo dato in tutta la sua poderosa e onesta realtà.

    Perché ho scritto questa lettera aperta non da addetto ai lavori, ma da appassionato di animazione giapponese, proprio come il suo ideale ricevente. Sono personalmente coinvolto nella realizzazione dell'edizione italiana di 'Ponyo sulla Scogliera', ma non sono un dipendente della Lucky Red. Non trarrò alcun beneficio economico dall'eventuale successo di 'Ponyo sulla Scogliera', e siccome per deontologia professionale io lavoro sempre alla paga minima sindacale del settore (doppiaggio), nulla cambierà nella mia sfera economica personale. Scrivere questo è per me umiliante (è sempre umiliante parlare di denaro quando si ha in mente l'arte), ma mi preme davvero che l'onestà di questo scritto sia palese anche al lettore più diffidente, quindi non esiste ora per me neppure nessuno orgoglio, nessuna dignità. C'è qualcosa di più importante di me, ed è esattamente l'occasione di cui ho parlato.

    Sono quindici e più anni che opero in questo settore, e da più di una decade lamento la mancanza di una cultura specifica di questo settore. Nessuno ha mai realmente investito nulla per crearla. Le fiere sono sempre state sterili o quasi. Tutti gli agenti del settore o erano chiusi in una nicchia, o speravano in una gallina dalle uova d'oro che non è mai esista, e tutti gli sforzi miei e di pochi altri appassionati professionali si sono sempre persi così, in questa ineluttabile mancanza.

    Siccome ora potrebbe, forse per la prima volta, essere diverso, io spero davvero che chi ama ritenersi un appassionato di animazione giapponese in Italia sappia sentire la semplice responsabilità anche solo della propria passione.

    Spero che questa lettera sia stata letta e non fraintesa.

    Spero che questa occasione non sfumi nella tipica abulia del sedicente appassionato italiano.

    Amichevolmente,

    l'appassionato di animazione giapponese Gualtiero Cannarsi,
    noto ad alcuni anche come 'Shito'.
    Che poi significa apostolo.











    FONTE http://www.studioghibli.org/forum/index.php
     
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  2. The begin of beck
     
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    si è lunga....ma almeno un commento sfaccaito o insultativo no??

    cmq quasi probabilmente il 18/09/2009 uscira al cinema "Il vicino Tororo" (il mio vicino Totoro)
    ANDATE , DOVETE ANDARE ASSOLUTAMENTE A VEDERLO.....

    E SE AVETE LETTO, O CAPITO IL SUCCO DEL TOPIC, NN POTETE CHE FARLO!

    VI ASPETTO, SPERO X IL VOSTRO BENE!
    E X QUELLO CHE NE AVETE NEIGLI ANIME!
     
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  3. Blak3OnIzUkA
     
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    senti io ho letto solo il secondo mess eprche il primo era troppo lungo xD
     
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  4. The begin of beck
     
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    se sei un appassionato di animazione japponese, direi che puoi perdere 3 minuti a leggere un bel post....

    MOLTO IMPORTANTE...
     
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  5. Blak3OnIzUkA
     
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    be letto tutto anche se ci ho messo un po... e non ti preoccupare si capiva da subito che non era per itneresse personale xD ma di cultura... be penso che se uscira anche qui dove sto io di sicuro lo andro a vedere
     
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  6. The begin of beck
     
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    è che purtroppo Ponyo è già uscito da mesi......
    ma la LukyRed proietterà quasi tutti i capolavori del Ghibli....

    a settembre, credo il 18 o li x lì, proietteranno "Il mio vicino Totoro", film storico della casa japponese....
    questo, oltre che ad un occasione che in ITA asp da + di 20anni, è l'inizio dell'"iniziativa"
    sarà gran spettacolo, vorrei vedere tante gente!

    ANDATECI E PORTATE + PERSONE CHE POTETE!
     
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  7. Odysseos
     
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    Su che basi questo tizio asserisce che i fumetti orientali non avrebbero pubblico? Se così fosse credo saremmo ancora con una o due case editrici e pochissimi titoli come negli anni '90. Se entro in una fumetteria invece trovo tonnellate di roba.

    La I invasione del fumetto orientale risale ai primi anni '80 quando le neonate tv commerciali comprarono tonnellate di anime a basso prezzo e di buon successo per alzare gli ascolti senza rovinarsi, però fumetti non credo ce ne fossero (e in ogni caso non avrei potuto leggerli visto che andavo all'asilo :P )

    Quando quelli che andavano all'asilo o alle elementari negli anni '80 furono cresciuti a sufficienza cominciarono a interessarsi pure ai manga e infatti nella prima metà degli anni '90 ci furono le prime case editrici a pubblicare fumetti, ma erano poche, alcune fallirono pure in seguito e i titoli non erano molto numerosi

    Tuttavia il nocciolo duro sopravvisse e il mercato man mano si allargò, ora i titoli sono sicuramente molto numerosi e le case editrici sono un discreto numero

    Se poi il mercato attuale sia nuovamente in crisi non lo so, ma di sicuro il confronto con gli anni '90 è improponibile visto che stiamo messi molto meglio in quanto ad offerta.
     
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  8. Mirdjan_Hyle
     
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    si parlava di animazione, non di manga :P

    per quanto riguarda i fumetti, il mercato che attualmente gode della salute peggiore e' proprio quello italiano, ed e' un vero peccato perche titoli come tex, o dylan dog, o nathan never, o magico vento o corto maltese, o diabolik, o valentina, hanno fatto la storia :P

    nell'ammirazione per i capolavori occidentali spesso ci si dimentica che esistono molti capolavori nostrani.. addirittura a volte sento dire che il fumetto italiano non esiste, o non vale la pena di essere letto (?!?!?!?!)
     
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  9. Odysseos
     
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    CITAZIONE (Mirdjan_Hyle @ 23/8/2009, 17:51)
    si parlava di animazione, non di manga :P

    per quanto riguarda i fumetti, il mercato che attualmente gode della salute peggiore e' proprio quello italiano, ed e' un vero peccato perche titoli come tex o valentina hanno fatto la storia :P

    Se il mercato nostrano è in crisi non può che dispiacermi, però è in crisi tutto non solo la parte riguardante il fumetto orientale.

    L'animazione in Italia non ha mai avuto un gran mercato, abbiamo sei canali nazionali che si spartiscono il 90% del mercato e nessuno di loro ha mai messo l'animazione sullo stesso livello del cinema, relegandola alla fascia oraria per bambini (con titoli per bambini, EL ad esempio non lo vedremo mai). Anzi possiamo dire che persino il cinema non gode di ottima salute da noi, visto che in tv giochini stupidi e fiction dozzinali fatte a cinecittà hanno preso il posto dei grandi film di Hollywood.

    L'ondata di anime degli anni '80 veniva soprattutto dalle tv locali e li trasmettevano perché costavano poco e facevano un ascolto discreto. Ora però gli anime nuovi non costano più come 25-30 anni fa e quindi le tv locali non li trasmettono. Mediaset credo continui a trasmetterli così come faceva ai tempi di Bim Bum Bam anche se francamente non lo so, visto che ho smesso di guardarli da quando avevo 13 anni. Gli anime in tv li ho rivisti grazie a MTV che trasmette roba un po' più adulta.

    Sull'home video non mi pronuncio ma non credo la situazione sia peggiore degli anni '90

    Al cinema di anime se ne son sempre visti pochi dalle nostre parti, anzi almeno ora qualche cosa la fanno vedere.

    Boh forse dovevo leggere più attentamente quella lunghissima lettera, ma se parla di tv ha chiaramente ragione, ma solo perché gli anime non fanno più parte della programmazione delle miriadi di tv locali come una volta
     
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  10. Mirdjan_Hyle
     
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    la mia connessione stupida ha mandato solo la bozza del post >...<

    cmq nella lettera si riferisce alla distribuzione, quindi cinema, televisione, home video, dvd...
    l'animazione giapponese e' messa abbastanza male un po' su tutti i fronti, anche se la situazione non la vedo cosi' drammatica..
    bene o male almeno sky qualcosa distribuisce :S

    ovviamente siamo ben lontani dal giorno in cui vedremo un esponente di qualita' dell'animazione orientale in prima serata su italia uno

    ..e anche quando succedera' non me ne rendero' conto, visto che non guardo la tv :P
     
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  11. Odysseos
     
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    CITAZIONE (Mirdjan_Hyle @ 23/8/2009, 18:26)
    ..e anche quando succedera' non me ne rendero' conto, visto che non guardo la tv :P

    Ahahah! Idem.
     
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  12. The begin of beck
     
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    IO............FORSE PURTROPPO........
    ne guardo ancora............ma credo che negli utlimi 5 anni, devo aver almeno dimezzato il tempo che buttavo li....
    cmq.........

    Vi dico che Io, nato e cresciuto lontando dalla Città(Brescia) o visto il mio primo MAnGA DAL VIVO all'età di 15 anni....
    e in edicola trovo poco e nulla.....
    devo appunto andar a bresci nelle fumetterie specializzate x trovare MOLTA roba......ma a brescia........cmq...........


    il fumetto ITALIANO credo sia spettacolare, e cmq, profondamete diverso
    MIO fratello fa Dilan Dog, Zagor, e mio papà Mister NO

    Io nulla........ho la 3° di PK e vorrei farmi Beck se posso..
    ma cmq.....................

    x il cine avete capito
    ANDATECI TUTTIIT.....................


    cmq..............

    insomma il fumetto ITA spacca.....

    RATMAN compreso!
     
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  13. Mirdjan_Hyle
     
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    CITAZIONE (The begin of beck @ 25/8/2009, 21:18)
    cmq..............

    insomma il fumetto ITA spacca.....

    RATMAN compreso!

    ma come "compreso"?? io direi SOPRATTUTTO ratman XDDDDD

    ha un umorismo tagliente, intelligente, ma che sa quando essere facilone (299+1 e' una fottuta opera d'arte)
     
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  14. The begin of beck
     
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    compreso era a dire.....
    W la Bonelli
    e Pure la Disney se vogliamo!
    Compreso era solo xkè pensavo che nessuno conoscesse ratman...io stesso lo conosco poco e da poco....cmq...
     
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  15. The begin of beck
     
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    DOMANI TOTORO....



    EVVIVA!
     
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15 replies since 26/5/2009, 18:39   516 views
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