Il teschio e la bambola

storie brevi, lunghi brividi

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  1. Mirdjan_Hyle
     
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    non so se e quanto attecchira' una cosa del genere, ma io ci provo :P

    oggi, non avendo nulla da fare, partendo da un'idea ho tirato giu' un mini-racconto che potrebbe essere un thriller, non cosi' buono da sistemarlo e trasformarlo in un racconto piu' serio, ma nemmeno cosi' pessimo da dover essere cestinato
    ho pensato che se c'era una platea a cui magari poteva interessare (o come minimo capirlo) poteva essere questa... dopodiche' ho pensato che magari qualcuno poteva fare la stessa cosa, e io avrei potuto leggere il risultato eccetera eccetera..

    ...forse penso troppo :P

    ma passiamo ai fatti :P
    primo (spero, ma non senza un pelo di pessimismo) di una almeno dignitosa serie di brevi racconti del brivido un racconto un po' atipico, che tratta di passione carnale

    CITAZIONE
    La serratura scatto'.
    Illuminando il buio di quel sudicio spogliatoio con un tenue spiraglio di luce artificiale, nel silenzio della notte, Lei.
    Finalmente.

    Nessuno sapeva che lui si trovava li', in quell'angusto ripostiglio, nessuno lo aveva visto entrare e per circa un mese si era recato quotidianamente nel solitario laboratorio dell'universita', ottenendone addirittura le chiavi.
    Non proprio un alibi di ferro, ma avrebbe retto.
    Quasi stesse ripercorrendo mentalmente degli appunti, cerco' di ricordare rapidamente tutti i punti di quel piano perverso, quasi volesse sincerarsi dell'assenza di falle evidenti.
    Nessuno immaginava che, soprattutto negli ultimi giorni, non aveva fatto altro che seguirla, fino a riuscire a precedere con precisione i di Lei movimenti, finche' non avesse trovato il modo di ricongiungere le orbite trascendentali rappresentate dalle loro strade e a incrociarsi li', nello stesso momento, solo loro due, in quello spazio di pochi metri quadrati. E nessuno lo sapeva.
    Nessuno l'avrebbe sentita urlare.

    Lei si avvicino' al primo cassetto, e fece come per aprirlo.
    Era chiuso.
    Strano, penso'.
    Provo' ad aprire quello successivo.
    Chiuso anche quello.
    Sbuffo', seccata.
    Con irritazione, colpi' con l'esile dorso della mano i piccoli cassetti usati per riporre i cambi d'abito, uno dopo l'altro, in modo che se ce ne fosse stato uno aperto si sarebbe mosso per contraccolpo.
    Chiuso. Chiuso. Chiuso. Chiuso.
    Arrivo' fino in fondo alla stanza, fino all'ultimo cassetto, quello attiguo al ripostiglio delle scope.
    Senti' come un brivido, nullapiu'.
    Apri' il cassetto, vi poggio' dentro la borsa ingombrante, e inizio' a cambiarsi.
    Tutto secondo i piani, penso' Lui.
    Perfetto.

    Il silenzio di quel luogo era inquietante.
    Le finestre rotte dalle inferriate arrugginite, si affacciavano sulla notte senza luna
    L'unico suono l'appena percettibile ronzio di un neon dalla luce fioca che a malapena riusciva a vincere il buio che la circondava in un cono di luce sopra la sua testa, lasciando il resto immerso nell'oscurita'.
    Quell'orrida palestra abbandonata era l'unico posto in cui aveva la possibilita' di affinare la sua tecnica di ballerina, penso' lei, amaramente.
    Ma Lui questo non poteva saperlo.
    L'unica cosa che lui avrebbe potuto notare era una lieve increspatura nell'espressione di Lei mentre si sbottonava la camicetta.

    Il cuore di lui inizio' a battere con violenza.
    Era ossessionato da quella ragazza fin dal primo momento in cui i di Lui occhi si erano posati su quell'esile collo, desiderando di possederlo, con cattiveria, affondando i denti nella pelle calda, e la lingua umida...

    Fece scivolare la camicetta giu' dalla schiena bianca, rivelando le curve sottili e aggraziate del suo corpo sinuoso. I lunghi capelli rossi ricaddero su quella valle immacolata.
    Artigli di sangue sulla neve bianca, di vergine sgozzata offerta in sacrificio alla lussuria.
    Gli occhi di Lui scorrevano sui fianchi morbidi di lei, lentamente, morbosamente, quasi il suo sguardo potesse tramutarsi in mani fameliche e affondare le proprie unghie peccaminose nella pelle liscia.
    La osservava mentre, lei inarcava la schiena per slacciare la gonna allacciata di lato, rivelando i seni delicati. Dovette impedire a se stesso di ansimare, poiche' se lei si fosse accorta della di Lui presenza il gioco sarebbe finito subito. E lui, questo, non lo voleva.
    Sarebbe rimasta li' fino alla fine.
    Nessuno l'avrebbe sentita urlare.

    Con rapidi movimenti si slaccio' la minigonna, un lampeggiare di capelli rossi sotto lo sguardo di lui, gonfio di lussuria.
    Predatore, era preda dei suoi istinti piu' carnali, e per ogni centimetro che quella gonna percorreva sulle gambe vellutate sentiva il sudore imperlargli la fronte sempre di piu', e mentre la sua mente penetrava sempre di piu' nei neri abissi della depravazione, piu' sentiva di perdere il controllo del suo corpo, piu' era difficile per lui impedire che la follia s'infiltrasse nei suoi pensieri, per gettarsi sul suo giovane corpo bianco. Era sempre piu' difficile per lui non cedere alle immagini della sua mente metre immaginava di possederla in modo sfrenatamente lascivo, fatto di unghie e pelle e labbra e sesso mentre mille diavoli dalle lingue di serpente e la testa di porco danzavano attorno al fuoco della libidine...



    "esci di li', stupido" disse Lei.
    Merda.
    E con fare da monella lo guardo uscire da quel lurido buco polveroso che era il magazzino delle scope.
    E appena fu' emerso lei lo bacio' teneramente.
    E lo sguardo di lui ripercorse ancora una volta il corpo di lei, meravigliandosi di come, nonostante fossero passati gli anni, fremesse ancora dello stesso desiderio.
    Ed ora erano soli, finalmente soli. Sorrise mentre il bacio di lei diventava piu' lascivo.
    Quella notte nessuno l'avrebbe sentita urlare.

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    ...ok, lo ammetto, ho un po' barato ^^'''
    ma in fondo e' bello cosi' no? XDDD

    Edited by Mirdjan_Hyle - 9/8/2009, 23:02
     
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  2. The begin of beck
     
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    uhm...... -_-
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  3. Mirdjan_Hyle
     
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    non capisco, e' un commento positivo o negativo? :P
     
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  4. nitrosf
     
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    oddio sembra carino , scherzo è fatto davvero bene , troppo corto ma bello ;)
    ti consiglio di continuare a scrivere perchè hai talento innato (che aimè manca ^_^) , beh mi ha appassionato e mi ha suscitato una domanda
    lo scopo primario di lui era di possederla? o semplicemente godeva nel poterla guardare?
    vabbè apparte questa (MIA) incomprensione il resto è davvero molto bello :D sei bravo dovresti continuare , hai saputo dare ottima interpretazione ai sentimenti del protagonista ed hai usato un linguaggio appropriato , ottima la punteggiatura che da una sospence all'intero racconto davvero fantastica
    in conclusione mi sento di dire che se farai un continuo sono ansioso di leggerlo (magari perchè non trasformarlo in uno psico-horror o magari una serie di racconti passionali?)aspetto il seguito , o comunque altre opere ;)
     
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  5. Mirdjan_Hyle
     
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    ti ringrazio moltissimo della recensione ^___^

    ..ora cerchero' di meritarli, questi complimenti :P

    questo e' un mio vecchissimo racconto, scritto all'eta' di quindici anni, molto breve, ma che ha riscosso un discreto numero di apprezzamenti ^^

    e' stato il mio primo racconto dell'orrore, spero possa piacervi ^^

    CITAZIONE
    L'Estraneo (writed by Mirdjan)




    Buio.
    Il muro e' freddo, dietro la schiena. Un leggero odore di umidita' riempie i miei polmoni: ha piovuto da poco.
    Nella mente nessun ricordo, e' come se fossi appena nato.
    Dove sono?
    lascio che gli occhi si abituino all'oscurita. Non e' ancora tempo di muoversi, non ancora.
    Nelle mie orecchie nessun suono.
    Da quanto sono qui?
    Una gelida brezza dall'odore acre, pungente mi sfiora il viso, le braccia.
    So' che non posso, non devo muovermi, ma so' anche che non posso rimanere qui in eterno.
    Lentamente inizio a distinguere qualcosa dalle tenebre. Quello che mi appare, a destra, a sinistra, sopra di me, non ha niente di diverso da una cella. Davanti a me una porta spalancata, fuori il nulla.
    DOVE SONO?
    Un senso di angoscia, di panico pervade il mio petto, si insinua nella mia mente, ma saro' forte.
    Improvvisamente mi sento nudo, vulnerabile.
    <<c'E' NESSUNO??>> urlo, cercando di farmi coraggio, ma e' solo il vento a rispondere, solo il vento.

    Freddo.
    Devo muovermi o moriro' cogelato. Provo ad alzarmi in in piedi una, due, tre volte. inutile.
    Brividi come mani gelide toccano il mio collo, le mie spalle.
    Tutto quello che posso fare e' osservare il nulla oltre la porta che, a poco a poco, si rivela.
    Saro' forte. c'e' qualcuno oltre la porta.
    Paralizzato, silenzio nel silenzio.

    Panico.
    vengo assalito dalla consapevolezza che qualcosa e' li, che mi sta guardando, che fin ad ora ero rimasto al sicuro.
    sento i suoi occhi in fondo ai miei, ma non posso distogliere lo sguardo, non posso.
    Da quanto tempo mi stava guardando?
    Utilizzo l'unico spasmo di volonta' per costringere un braccio ad esplorare il terreno intorno a me.
    Piano, ombra nell'ombra, le mie dita tastano il pavimento freddo e umido.
    Sento i suoi occhi in fondo ai miei, fissi.
    Le mie dira si serrano intorno a qualcosa di freddo, metallico.
    Mentre mi guarda un lieve movimento. avra' capito?
    Stringo piu' forte il bastone di ferro.

    Terrore.
    Si gira verso di me, i suoi occhi sempre sui miei. Non sopporto quegli occhi.
    Parla, o cosi' sembra. Suoni senza nome riempiono l'aria. un grido ferino che lacera il silenzio.

    Odio.
    La paura scompare, cosi' come la consapevolezza. Tutto scompare d'innanzi all'odio cieco e folle che mi assale.
    In un'attimo sono fuori, la pioggia scivola leggiera e fredda sul mio viso.
    Sento qualcosa cedere sotto il mio colpo.
    Piu' forte.
    Qualcosa di liquido, caldo mi cola sulla mano.
    Piu' forte.
    Colpisco quegli occhi cosi' freddi, cosi' privi di vita.
    Piu' forte.
    Urla disperate riempiono l'aria. le mie o le sue?
    PIU' FORTE.
    Ormai sua carne e' fredda la ma continuo a colpirlo. colpirlo.
    Lacricme calde mi scorrono sulle guance.
    rido, rido disperatamente.
    Non so' perche.

     
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  6. nitrosf
     
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    CITAZIONE (Mirdjan_Hyle @ 22/8/2009, 23:00)
    ti ringrazio moltissimo della recensione ^___^

    ..ora cerchero' di meritarli, questi complimenti :P

    questo e' un mio vecchissimo racconto, scritto all'eta' di quindici anni, molto breve, ma che ha riscosso un discreto numero di apprezzamenti ^^

    e' stato il mio primo racconto dell'orrore, spero possa piacervi ^^

    CITAZIONE
    L'Estraneo (writed by Mirdjan)




    Buio.
    Il muro e' freddo, dietro la schiena. Un leggero odore di umidita' riempie i miei polmoni: ha piovuto da poco.
    Nella mente nessun ricordo, e' come se fossi appena nato.
    Dove sono?
    lascio che gli occhi si abituino all'oscurita. Non e' ancora tempo di muoversi, non ancora.
    Nelle mie orecchie nessun suono.
    Da quanto sono qui?
    Una gelida brezza dall'odore acre, pungente mi sfiora il viso, le braccia.
    So' che non posso, non devo muovermi, ma so' anche che non posso rimanere qui in eterno.
    Lentamente inizio a distinguere qualcosa dalle tenebre. Quello che mi appare, a destra, a sinistra, sopra di me, non ha niente di diverso da una cella. Davanti a me una porta spalancata, fuori il nulla.
    DOVE SONO?
    Un senso di angoscia, di panico pervade il mio petto, si insinua nella mia mente, ma saro' forte.
    Improvvisamente mi sento nudo, vulnerabile.
    <<c'E' NESSUNO??>> urlo, cercando di farmi coraggio, ma e' solo il vento a rispondere, solo il vento.

    Freddo.
    Devo muovermi o moriro' cogelato. Provo ad alzarmi in in piedi una, due, tre volte. inutile.
    Brividi come mani gelide toccano il mio collo, le mie spalle.
    Tutto quello che posso fare e' osservare il nulla oltre la porta che, a poco a poco, si rivela.
    Saro' forte. c'e' qualcuno oltre la porta.
    Paralizzato, silenzio nel silenzio.

    Panico.
    vengo assalito dalla consapevolezza che qualcosa e' li, che mi sta guardando, che fin ad ora ero rimasto al sicuro.
    sento i suoi occhi in fondo ai miei, ma non posso distogliere lo sguardo, non posso.
    Da quanto tempo mi stava guardando?
    Utilizzo l'unico spasmo di volonta' per costringere un braccio ad esplorare il terreno intorno a me.
    Piano, ombra nell'ombra, le mie dita tastano il pavimento freddo e umido.
    Sento i suoi occhi in fondo ai miei, fissi.
    Le mie dira si serrano intorno a qualcosa di freddo, metallico.
    Mentre mi guarda un lieve movimento. avra' capito?
    Stringo piu' forte il bastone di ferro.

    Terrore.
    Si gira verso di me, i suoi occhi sempre sui miei. Non sopporto quegli occhi.
    Parla, o cosi' sembra. Suoni senza nome riempiono l'aria. un grido ferino che lacera il silenzio.

    Odio.
    La paura scompare, cosi' come la consapevolezza. Tutto scompare d'innanzi all'odio cieco e folle che mi assale.
    In un'attimo sono fuori, la pioggia scivola leggiera e fredda sul mio viso.
    Sento qualcosa cedere sotto il mio colpo.
    Piu' forte.
    Qualcosa di liquido, caldo mi cola sulla mano.
    Piu' forte.
    Colpisco quegli occhi cosi' freddi, cosi' privi di vita.
    Piu' forte.
    Urla disperate riempiono l'aria. le mie o le sue?
    PIU' FORTE.
    Ormai sua carne e' fredda la ma continuo a colpirlo. colpirlo.
    Lacricme calde mi scorrono sulle guance.
    rido, rido disperatamente.
    Non so' perche.

    altro racconto molto bello , i complimenti? te li sei meritati ^-^ davvero realistico
    sei un grande.
    il mio idolo.
    aspetto nuove storie
    magari più lunghe , magari più belle
    continua :)
     
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  7. The begin of beck
     
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    CITAZIONE (Mirdjan_Hyle @ 11/8/2009, 01:32)
    non capisco, e' un commento positivo o negativo? :P

    nn sò...
    negativo mai, nn credo propio......
    mi son piaciuti entrambi, nn da stamparli ed attaccrli accanto hai poster nelle mia cameretta, addormentandomi leggendo e piacgendo x essi xkè è fantastica la vita, ma + che altro x la(sento sia così...) semplicità nello scrivelri....e nel buon emotivismo...
    forse mancan di narrazzione 3°persona, o cmq di una + lunga stabilizzazzione sui MOMENTI

    belli, certo nn c'è che dire....

    il mio https://faccine.forumfree.net/pokemon.gif era propio sul fatto che ero spiazzato e divertito e in catallessi-ricognitiva(credo propio sia la definizione giusta)
     
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6 replies since 9/8/2009, 21:40   198 views
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